Qualora il datore di lavoro abbia fondati sospetti che i permessi ex. L. n. 104 del 1992, art. 33 vengano utilizzati dal proprio dipendente per scopi diversi da quelli previsti, è consentito effettuare controlli tramite l’attività di agenzie di investigazione privata.
Spesso, infatti, i permessi retribuiti concessi ai dipendenti per l’assistenza ad un congiunto disabile vengono utilizzati in maniera impropria, per esempio per soddisfare esigenze di carattere personale. Questo utilizzo illecito rappresenta, così come più volte sottolineato dalla Giurisprudenza, un abuso che lede il rapporto fiduciario tra dipendente e datore di lavoro e che viola i doveri imposti dalla convivenza sociale e costringe la collettività ad accollarsi il costo indebito e perciò rilevante in ambito penale.
Le prove raccolte tramite le indagini investigative possono essere utilizzate dal datore di lavoro per il licenziamento per giusta causa. La Corte di Cassazione, su questo punto, ha precisato che il datore di lavoro che si serve di un investigatore privato per accertare l’utilizzo improprio dei permessi 104 non viola lo Statuto dei lavoratori (Legge 300/1970).
Le agenzie investigative devono però operare lecitamente non sconfinando nella vigilanza dell’attività lavorativa vera e propria, riservata direttamente al datore di lavoro e ai suoi collaboratori, restando giustificato l’intervento sia per l’avvenuta perpetrazione di illeciti sia in ragione del solo sospetto o ipotesi che gli illeciti siano in corso di esecuzione (v. Cass. n. 3590 del 2011).
La recente sentenza n. 9749/2016 ha dato continuità all’insegnamento che ha considerato legittimo il controllo finalizzato all’accertamento dell’utilizzo improprio dei permessi ex. L. n. 104 del 1992, art. 33, essendo stato effettuato al di fuori dell’orario di lavoro ed in fase di sospensione dell’obbligo principale di rendere la prestazione lavorativa.
L’agenzia investigativa deve indicare espressamente nel mandato il nominativo di eventuali investigatori privati esterni.
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Fabrizio Melis, abilitato all'esercizio della professione di avvocato, è investigatore privato titolare di Istituto Investigativo in virtù della licenza n. 57686 rilasciata dalla Prefettura di Cagliari. La capacità di offrire un'ampia gamma di servizi altamente professionali deriva, oltre che dall'esperienza pluriennale del titolare, in campo investigativo e della vigilanza, giuridico e informatico, sia nel settore pubblico che in quello privato, da una solida rete di collaborazioni dell’Agenzia investigativa con altri professionisti operanti nel territorio nazionale.
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