L‘accordo firmato lo scorso 30 novembre tra i sindacati e il governo per il rinnovo dei contratti ha riaperto il confronto, fermo da tanto tempo, sulla questione delle malattie, dei permessi e dei congedi, modificandone alcune regole nella Pubblica Amministrazione.
Approfondiamo il caso in cui il dipendente pubblico abbia la necessità di assentarsi per effettuare una visita medica specialistica o delle analisi. A tutt’oggi esistono tre modi per potersi assentare per visite mediche o accertamenti: prendere una giornata di malattia; utilizzare un giorno di ferie e infine usare il permesso orario nel limite delle 18 ore annuali. La soluzione trovata sarebbe quella di frazionare in ore l’assenza per malattia all’interno di un un tetto massimo entro il quale il dipendente pubblico ha diritto allo stipendio e alla conservazione del posto di lavoro.
Attualmente è di 18 mesi (raddoppiabili in alcuni casi gravi, ma senza stipendio), con i primi 9 mesi a retribuzione piena. Se per esempio il dipendente pubblico avesse necessità di due ore per effettuare una visita specialistica o di un’ora a settimana per effettuare una determinata terapia, non sarà più necessario far ricorso all’intera giornata, ma ci si potrà assentare soltanto per le ore necessarie, giustificandole con una certificazione da parte dello specialista o del terapista.
Contro l’assenteismo è prevista una stretta sulle assenze seriali e su quelle di massa. Nell’accordo di novembre infatti è stata inserita la volontà di contrastare i “fenomeni anomali di assenteismo”. A febbraio sarà varato un decreto sul lavoro statale che conterrà una regolazione minima sulla questione, che poi lascerà spazio alla contrattazione con i sindacati. L’arma legislativa, dovrebbe essere comunque quella di specificare che tra i motivi di licenziamento ci saranno anche le assenze seriali (il caso è quello dei lunedì o dei giorni prefestivi) e quelle di massa.
In merito all’assistenza ai familiari disabili resterebbero invariati i principi fondamentali dell’istituto regolato dalla Legge 104, ma cambierebbero solo alcuni aspetti organizzativi. I dipendenti che fanno ricorso ai permessi 104 dovrebbero comunicare preventivamente al datore di lavoro i periodi di assenza, in modo da permettere una programmazione del lavoro.
L’agenzia investigativa deve indicare espressamente nel mandato il nominativo di eventuali investigatori privati esterni.
In presenza di alcune condizioni pregiudizievoli per il minore si procede eccezionalmente all’affidamento esclusivo in favore di un solo genitore piuttosto che all’affidamento congiunto
La violenza di genere La violenza sulle donne è un fenomeno complesso e trasversale alle classi sociali e alle culture, con origini antiche. Le Nazioni Unite […]
Le prove della ludopatia del coniuge raccolte dall’investigatore privato possono garantire l’addebito nella separazione
Assegno di divorzio non dovuto: il Giudice ordina la restituzione delle somme. Determinante l’attività dell’investigatore privato per accertare le condizioni economiche dell’ex coniuge.
Le agenzie investigative possono operare in qualità di accertatori per l’antifrode assicurativo, al fine di individuare eventuali simulazioni di sinistro
Uso dei permessi previsti dalla legge 104/1992 per scopi diversi dall’assistenza al disabile. La Suprema Corte con la sentenza n. 1394/2020 conferma il proprio orientamento in […]
Gli effetti della nuova convivenza Con l’ordinanza n. 22604 del 16 ottobre 2020 la Suprema Corte si è pronunciata sugli effetti prodotti da una nuova convivenza […]
Permessi speciali accordati ai dipendenti in regime COVID-19. Gli investigatori privati posso intervenire per rilevare gli abusi. COVID-19 ed estensione dei permessi per i lavoratori L’emergenza […]
Con la sentenza n. 18411/19, la Corte di Cassazione rende legittimo il licenziamento per i lavoratori che utilizzano i permessi della legge 104/92 per riposare. Sono […]
Fabrizio Melis, abilitato all'esercizio della professione di avvocato, è investigatore privato titolare di Istituto Investigativo in virtù della licenza n. 57686 rilasciata dalla Prefettura di Cagliari. La capacità di offrire un'ampia gamma di servizi altamente professionali deriva, oltre che dall'esperienza pluriennale del titolare, in campo investigativo e della vigilanza, giuridico e informatico, sia nel settore pubblico che in quello privato, da una solida rete di collaborazioni dell’Agenzia investigativa con altri professionisti operanti nel territorio nazionale.
Attività di ricerca e individuazione elementi di prova da far valere nel contesto del processo penale. Furti e danneggiamenti, truffe, stalking
Attività di investigazioni, ricerche o raccolta di informazioni per conto di privati e aziende. Controllo dipendenti o soci infedeli, ammanchi
Rapporti sulla consistenza patrimoniale di privati e aziende. Indicatori economici e finanziari. Informazioni su imprese, veicoli, immobili
Indagini Informatiche e Scientifiche: recupero dati, ricerche sulla rete internet, trascrizioni e perizie, sicurezza informatica, analisi del DNA
Attività di investigazione, ricerche o raccolta di informazioni per conto di privati. Infedeltà coniugale, controllo figli minori, ricerca persone
Accertamento delle circostanze di un sinistro, rilievi, reperimento prove testimoniali al fine evitare truffe o abusi
Individuazione di strumenti occultati per captazione audio-visiva (microspie). Bonifiche ambientali, telefoniche, informatiche
Consulenze legali, in materia di privacy, responsabilità degli enti e diritto d'autore. Sicurezza e metodi di tutela. Trascrizioni e perizie
Ogni attività necessita di una preventiva valutazione delle esigenze da soddisfare, delle metodologie da adottare e del risultato utile da perseguire. Un primo appuntamento con il titolare dell’Agenzia investigativa ha lo scopo di valutare insieme ogni aspetto della problematica da affrontare, senza alcun impegno o costo e nella più totale riservatezza. La sede principale è a Cagliari, ma è possibile fissare un appuntamento nelle altre sedi dislocate in Sardegna.
Chiama i seguenti numeri
Oppure compila il modulo sottostante