Assegno di divorzio non dovuto. Il Giudice ordina la restituzione delle somme.

• Da Fabrizio Melis
• In Consulenze legali, Mantenimento ex coniuge, Separazione & Divorzi
• Pubblicato il 17 Gennaio 2022

Assegno di divorzio non dovuto. Il Giudice ordina la restituzione delle somme.

Assegno divorzile non dovuto

Il tema è di grande attualità. Cattura senza dubbio l’attenzione di quanti sono tenuti a versare un assegno di divorzio all’ex coniuge.

L’assegno di divorzio è uno strumento previsto dalla Legge n. 898 del 1970 in favore del coniuge economicamente più debole. Il suo riconoscimento è condizionato a una verifica del giudice sulla sussistenza delle condizioni che ne legittimano l’erogazione. In caso di esito positivo il Giudice provvederà alla successiva quantificazione.

L’importanza della prova sulle reali condizioni economiche dell’ex coniuge

Fin dalla prima fase del giudizio appare dunque essenziale provare la reale “forza economica” del coniuge richiedente l’assegno. Le investigazioni private potranno svelare la condizione di inferiorità economica spesso simulata. Tramite mirate indagini patrimoniali ad esempio potrà emergere l’effettiva situazione economica dell’ex coniuge.

La Cassazione conferma la restituzione delle somme indebitamente percepite dall’ex coniuge 

In una recente pronuncia (ordinanza n. 28646 del 13 ottobre 2021) la Suprema Corte ha confermato la revoca dell’assegno divorzile disposto dal Giudice di primo grado. La sentenza era stata revocata nel secondo grado di giudizio in quanto i mezzi economici del coniuge percipiente l’assegno erano stati ritenuti “adeguati a mantenere un tenore di vita più che dignitoso”.

La Corte di Cassazione si è spinta oltre la conferma della sentenza. Ha infatti ordinato la restituzione integrale delle somme corrisposte fin dall’inizio oltre ai relativi interessi legali. Il Giudice di secondo grado si era limitato a prescrivere la restituzione parziale delle somme.

Il determinante ruolo delle attività investigative

Appare dunque fondamentale per il buon esito del giudizio un’indagine dell’investigatore privato. Un supporto investigativo all’istruttoria giudiziale, fin dal primo grado, può offrire al Giudice le prove dell’infondatezza dell’assegno divorzile.

Gli accertamenti investigativi spesso rivelano attività lavorative non regolarizzate, il possesso di beni o proventi di cui non si è a conoscenza e altre situazioni non dichiarate determinanti ai fini della decisione.